Diffuso in tutta Europa in terreni soleggiati, aridi e rocciosi l’origano viene usato con successo in cucina, in pizzeria e in erboristeria.
L’enciclopedia così definisce questa pianta
Erba delle Labiate, con fusti eretti, fiori piccoli di colore roseo, foglie ovate, frutto ad achenio (frutto che, giunto a maturità, non si apre da sé per lasciare uscire l’unico seme che contiene). Cresce nei luoghi selvatici, fiorisce in estate, viene usata come condimento di cibi.
Costanzo Felici laureato a Padova in arte e medicina il 31 agosto 1552, originario di Piobbico, (Ducato di Montefeltro) luogo privilegiato per le sue osservazioni naturalistiche; in uno dei suoi scritti naturalistici trasmessi ad Ulisse Aldrovandi, riferendosi alle erbe utilizzate per le insalate, cita testualmente:
L’origano rare volte per la sua acutezza si mista in queste insalate, ma sì bene fresco e secco in molti altri cibi, como fa la mentuccia, perché ha del’acuto assai e chiamasi maggiorana selvatica da molti. Il marino, con la foglia più piccola, fior più bianco e meglior odore, che vogliono sia l’heracleotico de Dioscoride, è tenuto più in considerazione che non è quello che nasce a’ monti e volgarmente, che è più verde, con il fiore quasi in umbrelle purpureo. Il bianco poi e candiotto, quale chiamano origano onite (L’origano heracleotico e parimente l’onite gli fù mandato da Pisa dall’eccellentissimo e peritissimo medico M. Luca Ghini), che è adorato assai e acutissimo, l’havemo solo alcuna volta in medicina.