Il Porco Marchigiano
Tra le innumerevoli attrattive di questa grande regione, le Marche, c'è proprio il cibo, il gusto, il mangiare (e bere) bene. La tradizione e la cultura del territorio e della sua gente ci tramanda, da secoli, la passione e la dedizione ai cibi e alla cucina.
In questo panorama fantastico non è difficile “ubriacarsi di cibo”.
Una delle ricchezze culinarie delle Marche è il porco, volgarmente detto maiale, animale sublime, del quale, si sa, non si butta via niente e quindi si gode tutto.
Dal dizionario Panzini del 1923, alla voce porco/porchetta, leggiamo “ ... Porco giovane, cotto arrosto, per intero, entro il forno con molte droghe e finocchio. Vendesi spesso all'aperto. Cibo greve e appetitoso. Deve risalire a costumanze culinarie antichissime ....”
Da antichi testi di nobili cuochi si desume che non esiste una vera e propria razza di suino marchigiano, essa è invece l'incrocio di tutte le varie specie esistenti nell'Italia centrale, e ben per questo può vantare un sapore ed una consistenza senza pari.
L'allevamento del maiale è in uso da secoli nelle regione, soprattutto per l'abbondanza di faggete, querce, e cerri, che sono piante molto amate dai suini.
Le famiglie contadine se ne sono tramandate l'arte per secoli, tutt'oggi è affermata una pregiata produzione artigiana di salumi, dai più classici prosciutti e salami ai prodotti più tipici di questa terra.