
Diciannovesima edizione di “TIPICITA’ Festival dei Prodotti Tipici delle Marche”.
Un appuntamento immancabile perché il rapporto che lega la nostra organizzazione a quella che gestisce è sincera limpida e senza compromessi alcuni.
Nel corso dei tre giorni i nostri pizzaioli alla guida dalla pizzaiola Mattea Gottardo, hanno fatto assaggiare al pubblico presente la Crescia realizzata con una farina di farro prodotta dall’Azienda Monterosso, la crescia con i grasselli, quella con l’anice, con il finocchio selvatico e quella con il papavero. Prodotti unici come sapore perché abbiamo utilizzato una farina del territorio maceratese molita dal molino Corradini Corrado di Macina di Mogliano.
Un prodotto di nicchia (la farina) destinato ad un progetto a noi caro, cioè la registrazione della Crescia Tradizionale Marchigiana che dovrà essere un prodotto DOP
Il prosieguo dell’anno scorso in questa strada irta di insidie, di interessi contrastanti, di buoni propositi riguardo i prodotti convenzionali e biologici, e soprattutto per la convinzione che la farina ottenuta da grani marchigiani, quindi territoriali, ben si addice a caratterizzare il gusto di ogni preparazione della Crescia e di una buona pizza. Anche se tuttora i pizzaioli marchigiani poco comprendono l’importanza di qualificare la propria pizza con i prodotti del territorio capaci da fornire alla pizza un valore aggiunto unico ed irripetibile.
Un accenno in tal senso è venuto anche dal convegno “Certificazione delle denominazioni di origine” tenutosi a tipicità con la partecipazione del vicepresidente della Regione Marche Paolo Petrini. Il futuro è nei Consorzi di tutela dei prodotti agroalimentari che vede fortemente impegnata la Regione nel riconoscimento degli stessi. Questo il senso del convegno che deve far riflettere anche i pizzaioli. Da soli sempre più in futuro ci troveremo in difficoltà. Difendere i nostri interessi significa poter progredire, essere trainanti del turismo marchigiano ma anche volano per il commercio dei prodotti agroalimentari regionali.
Un successo, il nostro, ratificato dalla presenza di pubblico presso lo stand APM al quale, nel solo giorno di domenica 20 marzo, sono stati prodotti 150 Kg di crescia suddivisa in 30 kg di quella al farro, e 120 kg di quella realizzata con la nostra farina. Rosmarino, cipolla e grasselli di maiale, anice e semi di papavero, sono state le farciture più ambite. Segno evidente che quando le ricette sono eseguire in modo altamente professionale il prodotto viene accettato con fiducia da tutto il pubblico.
Quest’anno nel nostro stand abbiamo ospitato due aziende agricole che sono titolari del progetto “TERRA AMORE”. Un modo significativo di riportare l’agricoltura alla natura. Lasciare che le sementi siano primi attori nel processo di riproduzione delle derrate agricole. Lasciar fare alla natura ciò che desidera e raccogliere i frutti come si presenteranno naturalmente. Questo il concetto di una filosofia che va oltre l’agricoltura biologica e riporta il valore naturale in primo piano.